giovedì 15 aprile 2010

22. Liceo Scientifico "Don Milani" - VA - Gragnano

Amare se stessi dimenticandosene...
Sperare nella vita, rifiutandola...
Disprezzare un luogo, un ambiente, un paesaggio, decantandone paradossalmente l'eterna bellezza...
Sottolineare il valore dell'esistenza umana attraverso un semplice e delicato fiore del Vesuvio giallo come il sole, come il grano, come le pareti di questa villa...
Un uomo che parte, parte per un viaggio alla ricerca di una migliore condizione fisica, o più propriamente si incammina lungo il percorso che lo condurrà a trovare semplicemente se stesso, all'interno di un paesaggio senza fine, infinito, come il mare, come la natura, infinito come i suoi pensieri, come le sue ossessive memorie e le sue vane speranze
Il Giallo della ginestra, il verde del prato, il rosso di un tramonto estivo, il bianco dei pensieri di un uomo, l' "uomo della villa" incamminato verso il verde di una speranza, concorrono a definire l'arcobaleno di un'intera vita dai contorni dolci, profumati di fama, inebriati da un effimero successo, ma nel suo interno più profondo
La meta di questo viaggio? Semplicemente un continuo rifiuto... un rifiuto di impegnarsi per migliorarlo, il rifiuto di curarsi, di dare ascolto a terzi, il rifiuto di amare la propria persona... rassegnato, unico, disimpegnato, arreso, annichilito, l'uomo dlla Villa si arrende ad un eterno silenzio.
S.D.R.